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Renato Traquandi è nato ad Arezzo nel 1941. Il suo impegno politico inizia nel 1956, quando, in occasione della rivolta del popolo ungherese contro l’occupazione comunista dell’Unione Sovietica, partecipa alle manifestazioni studentesche di solidarietà verso quel popolo martire. Giovanissimo si iscrive alla Giovane Italia, convinto di seguire la tradizione mazziniana ereditata dal Risorgimento, data la nota sigla patriottica. Terminate le medie superiori si rende conto delle contraddizioni manifeste nella gestione di quella associazione studentesca, pienamente controllata dalla destra politica italiana degli ex fascisti, e se ne allontana.
Con in tasca il diploma di ragioniere e perito aziendale entra alle dipendenze di un’ importante istituto di credito; si sposa con Alda nel 1968; da questa ancora ininterrotta unione nascono due figli maschi.
E’ in questo periodo che viene in contatto, a Parigi e Perpignano, dove sovente si reca in visita a parenti francesi, con il presidenzialismo gollista, del quale diventa convinto assertore, studiando approfonditamente i diari stampati delle memorie del generale De Gaulle.
Nel frattempo, in Italia, intorno alla prima metà degli anni sessanta, l’on. Randolfo Pacciardi (Giuncarico, GR, 1899), leader repubblicano, leggendario comandante della brigata antifascista Garibaldi dei fuoriusciti italiani, esce dal P.R.I. e fonda l’Unione Democratica Nuova Repubblica, propugnando una revisione costituzionale in Italia in senso presidenziale.
Tra i numerosi giovani che aderiscono a questo movimento politico c’è anche lui. Nel 1970 vi si impegna in prima persona, arrivando a ricoprire incarichi da dirigente politico. Aiuta ad organizzare convegni, conferenze, dibattiti; rappresenta, con la sua presenza, l’UDNR in Sicilia, Romagna, Umbria ed in Toscana.
Subisce in prima persona le pesanti conseguenze derivate dall’inchiesta condotta dal giudice Luciano Violante, nel 1974, che termina con un proscioglimento pieno per tutti coloro che vi furono coinvolti, dopo tanti dolorosi sospetti.
Nel 1980 l’Unione Democratica Nuova Repubblica viene sciolta da Randolfo Pacciardi, in pieno accordo con i numerosi fedelissimi rimasti a lui legati, molti dei quali lo seguono, quando decide di accettare la proposta di Giovanni Spadolini di prendere la tessera del P.R.I. Pacciardi entrerà di diritto nella Direzione Nazionale fino alla morte ( 1991).
Renato Traquandi prende la tessera del P.R.I. Dal 1980 al 1992 è iscritto alla sezione aretina, dove ricopre incarichi dirigenziali. In seguito alle vicende di Tangentopoli e la fine della cosi detta prima repubblica, ad Arezzo, come parimenti avviene in molte altre parti d’Italia, la sezione viene chiusa. Renato Traquandi mette da parte d’impegno politico e si dedica al lavoro ed alla famiglia. Sollecitato da Francesco Nucara e Giorgio La Malfa, assieme ad alcuni amici torna all’impegno politico nel 2001. Attualmente è iscritto alla sezione di Firenze e fino al mese di Marzo del 2011 ha fatto parte del Consiglio Nazionale del Partito.
Risale al 1970 la sua prima tessera della Associazione Mazziniana Italiana, quando lo stesso Pacciardi lo sollecita a frequentare il prof. Tramarollo, che in quei tempi ne era il prestigioso presidente. Il terzo impegno politico è l’adesione alla Associazione garibaldina, così confermando la piena convinzione negli ideali laici e democratici del risorgimento e della democrazia italiana.
Tra le iniziative promosse da Renato Traquandi vanno ricordate quelle del 1970 (Convegno a Firenze sul presidenzialismo); l’incontro ad Arezzo con Edgardo Sogno (1975); una serie di convegni in Toscana nel 1982 in occasione del bicentenario della Bandiera italiana; i bicentenari delle nascite di Giuseppe Mazzini ( 2005) e di Giuseppe Garibaldi ( 2007).
Ha collaborato come notista politico a Nuova repubblica e a L’Italia del popolo, settimanali presidenzialisti, che videro la luce tra il 1968 e il 1990. Oggi suoi articoli di politica e di costume appaiono su La Voce Repubblicana.
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